domenica 6 settembre 2015

GLI OCCHI DI TOMMY

Vorrei un uomo che mi ama come mi ama mio figlio.
Con la stessa forza, la stessa passione e la stessa intensità. Con la voglia di proteggermi e di non lasciarmi andare.
Qualche mese fa accadde questo.
Era domenica pomeriggio, circa le 18.
I bambini avevano passato il weekend col babbo e stavano tornando.
Suonarono il campanello, a gran voce gridarono "mammaaaaaaa.....siamo noi!!".
Aprii allora il portone.
Io abito al quarto piano di un condominio.
Sentii chiamare l'ascensore, ma allo stesso tempo un gran rumore di qualcuno che stava salendo le scale decisamente a corsa. In meno di venti secondi vidi arrivare Tommy al fatidico quarto piano. Aveva anche un po' di fiatone.
Gli chiesi:
"Tommy, ma che hai fatto?".
Lui, mi guardó, dette un'occhiata furtiva all'interno dell'appartamento e tirando un sospiro di sollievo, mi disse:
"Niente, mamma. È che quando hai aperto il portone, gli ho detto al babbo. Facciamo una cosa: tu vai in ascensore, ed io vado per le scale. Così se la mamma fosse con un fidanzato, in qualche modo lo blocchiamo".
Lo strinsi.
Forte.
A me.
Questa foto è dell'estate appena trascorsa.
Avevo il telefonino, l' ho chiamato:
"Tommy girati che ti faccio una foto".
Lui si è voltato. In questo modo.
E in quel preciso istante mi son detta che potevo pure smettere di cercare, che tanto uno che mi guarda così, non lo troverò mai.

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