giovedì 3 settembre 2015

FEMMINA

Si può pure nascere donna, ma essere femmina è tutta un'altra cosa.
Non importa se indossi un Valentino da 3 mila euro e al braccio porti una Miu Miu da 2300, se poi quando cammini sembri il pizzicagnolo di Zagarolo ( con tutta la stima per il pizzicagnolo e per Zagarolo).
Perché una donna cammina, una femmina, sfila. E lo fa come se fosse la cosa più naturale al mondo. Come se anche l'abito del mercato preso a saldo, fosse il modello di punta di Giorgio Armani.
La femmina difficilmente si trucca pesante. Perché il trucco peso non è delle femmine,è dei troioni. A volte basta un lucida labbra, su un carnato abbronzato. Di quelli che fanno effetto bagnato, di quelli che sembrano impreziositi da Swarovski da quanto vanno dritti al punto.
Una femmina non abbassa lo sguardo. Ma è fiera ed orgogliosa. Anche con qualche chilo in più o dieci cm in meno. Ti guarda dritto negli occhi, salvo davanti ad un complimento. Perché a quel punto lo sguardo lo abbassa e le guance arrossiscono. Perché una femmina inconsapevole non lo sa. Ma è proprio il pudore la forma più alta di sensualità.
È adeguata è mai fuori luogo. Anche se pronuncia un "cazzo", nella serata più cool dell'estate o al tavolo più in del momento. Perché lo dice col sorriso e poi si morde il labbro. E non importa ciò che ha detto. Chi se lo ricorda più.
Essere donne è una fortuna.
Ma riuscire a fare le femmine è un enorme privilegio.
Lascio una foto, di qualche anno fa.
Lei è mia figlia, ancora non aveva quattro anni.
Era sera, circa le 20.
Io a gran voce la chiamai, perché la cena era pronta. E lei, con grande nonchalance si presentò così. Si sedette ed afferrò una fetta di prosciutto. E lo fece con tanta grazia e sicurezza. Perché lei in quegli abiti si sentiva sicura. E si sentiva così tanto, che convinse anche me.
Lei era femmina.
Una bellissima femmina.
Mi guardai i piedi.
Ero io fuori luogo.
Forse era il caso di cambiare le ciabatte.

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