venerdì 24 luglio 2015

TRE


E abbiamo trascorso anche questa. Questa nostra vacanza. Certo che di cose ne abbian fatte noi tre. Parigi, la crociera, il Trentino, il mare e la montagna. Sono già due anni che affrontiamo e non ci scoraggiamo. Che ci buttiamo e viviamo. Tutto quello che c'è da vivere, tutto ciò che c'è da fare. Di paura ne abbiamo tanta. Ma così tanta che a volte ci prendiamo la mano e voi mi dite: mamma, ma tu che dici?!
Io, io vi rassicuro. O per lo meno ci provo. Ma cosa dire non lo so proprio. Perché sto imparando a vivere e a cavarmela. E lo sto facendo su di voi.
Allora penso che non vi merito...che non si sperimenta e non si rischia su dei bambini.
Ma poi vi osservo. E guardo come voi mi guardate. E allora mi dico che malgrado tutto, l'amore vi arriva. Perché senza amore non si spiegano gli occhi che avete voi.
La notte appena trascorsa l'ho passata sveglia. Nella veranda del campeggio, in un lettone, noi tre. L'ho passata a guardarvi. Il naso perfetto di vittoria, la bocca spalancata di Tommy. Vi ho guardato ed ho perso il sonno. Perché eravate troppo belli, per decidere di addormentarmi.
No. Noi non siamo una famiglia normale. Ma io vi amo. E vi amo così tanto che farò tutto, perché ogni giorno possa essere il più normale. E se di eccezionale qualcosa avrà sarà solo per il troppo amore. Niente di diverso. Niente di diverso dall'amore grande che ho.

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